venerdì 5 agosto 2011

Il libro del coraggio



Gli dissero che se si fosse recato  lontano tra   i monti avrebbe trovato una anziana guaritrice che poteva dirgli, consultando un libro, l' ora della sua morte.
Dopo molte riflessioni, decise di andare a consultarla. L' anziana estrasse un libro sottile da un cranio decorato con dei frammenti di specchio e gli comunicò il giorno fatale: gli restavano quattro anni di vita.
Il visitatore emise un gemito di angoscia, poi sorrise incredulo.
Disse: "Vecchia come fai ad annotare in quel minuscolo libretto tutte le date di morte di  milioni di uomini che  popolano la terra ?"
"Figlio mio, in realtà ci sono scritte solo le date di quei pochi che hanno il coraggio di venirmi a consultare"
(A. Jodorowskj)

Il coraggio (latino coraticum o anche cor habeo,  viene dalla parola composta cor, cordis cuore e dal verbo habere avere: ho cuore) è una delle principali virtù umane.  Vista anche  con la parola in disuso fortezza. Chi ha coraggio affronta i pericoli, con serenità i rischi, non si deprime  per dolori fisici o morali .
 La sofferenza, il pericolo, l'incertezza e l'intimidazione non toccano chi ha coraggio.
Il coraggio completo è quello che sfida il dolore fisico e la morte con tutto quello che ne consegue.
Qui in questo brano il protagonista è un vero coraggioso perchè affronta le proprie paure sulla morte.
In generale come aspetti di sviluppo e miglioramento personale questo è un racconto metaforico che invita ad affrontare le proprie paure. Dal racconto si evince che pochi uomini affrontano le proprie paure. Si preferisce stare in una zona di "comfort".
A lungo termine però non paga, si rischia di non vivere appieno la propria vita.
Domandiamoci invece che cosa sono e quali sono le nostre paure. Perchè questo ? Il racconto di Jodorowskj lo lascia intravedere: affrontare le proprie paure comunque vada,  porta alla guarigione interiore di vecchie ferite.
Le paure sono l' indice di una qualche sofferenza ,  la paura è la maschera della sofferenza. Cosa dobbiamo guarire ?
Chissà quali considerazioni avrà fatto il  protagonista prima di intraprendere quel viaggio.
Affrontare le paure ci porta in un luogo nuovo, con persone ed eventi che non possiamo a priori sapere, lì sta il coraggio. Che poi alla fine le risposte vengono tutte da noi stessi, non c' è qualcosa là fuori che ti dia la soluzione ai problemi e alle paure.
Ancora  metaforicamente la risposta sull' ora della sua morte il protagonista la riceve da un oggetto, un teschio decorato con gli specchi. Sono due simboli, il teschio rappresenta la nostra mente ciò che c' è dentro di noi,  nei nostri pensieri, mentre lo specchio riflette... noi stessi.
La conclusione è : cosa farà dopo il protagonista ? Come userà il tempo che gli manca della sua vita ?? Non facendo nulla  o rendendo significativo il tempo che gli rimane da vivere ?
E tu ... cosa farai ??

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